giovedì 10 febbraio 2011

Relazione secondo congresso del Partito Democratico di Formia

La coordinatrice Ada Filosa
Care compagne e compagni,
questo secondo Congresso del Partito Democratico di Formia si svolge non solo per adempiere ad un dovere statutario ma soprattutto per fare un’analisi interna al Partito stesso in termini di struttura, rapporti, progettualità, operato e per discutere le linee programmatiche da svilupparsi per il prossimo futuro, in modo da poter definire un piano di interventi che diano una risposta chiara e concreta ai reali problemi della nostra città.

Il Partito in questi due anni ha avuto un percorso complesso e, per molti aspetti, particolarmente difficile. Dopo le votazioni amministrative del  2008 il  Partito è impegnato nell’analisi delle ragioni che hanno determinato il mancato successo elettorale: le scelte dei candidati,le alleanze,la conduzione della campagna elettorale, le responsabilità di cosa,di chi.
In realtà è doloroso accettare il fatto che, per una manciata di voti, si consegna di nuovo la città nelle mani di Michele Forte. Dicevamo,infatti, nella campagna elettorale, che Formia sarebbe tornata indietro di venti anni e così è.
Il coordinatore cittadino Nicola Magliozzi si dimette e, nella mancanza di un collegamento, le divergenze dei tre circoli si rimarcano. Bisogna comunque raddrizzare la schiena e andare avanti.
Intanto i consiglieri comunali Erasmo Merenna(eletto come indipendente nella lista del PD) e Giuseppe Masiello(aderente al PD)abbandonano il gruppo del Partito per formarne uno nuovo senza discutere le ragioni della loro decisione con il gruppo consiliare o con gli Organismi dirigenti del Partito. Questa defezione e la mancanza di collegamento dei consiglieri Sandro Zangrillo e Pietro Filosa al gruppo consiliare e al partito di Formia creano disagio e sconcerto. Ma il Partito non cede, c’è chi si rimbocca le maniche e va avanti. Si organizza la festa  e, a settembre,  nella villa comunale, la presenza di Walter Veltroni appassiona la folla. Si torna a discutere dei problemi del paese e della città.
A dicembre del 2008 sono eletta coordinatrice cittadina. Mi assumo l’impegno della crescita del partito sul territorio e mi propongo di creare maggiore unità al suo interno. Sapevo che raggiungere questo obiettivo non sarebbe stato facile perché i tre circoli, pur avendo una visione unitaria sui principi fondamentali del Partito, presentano differenti anime ed espressioni.
 Da una parte il Partito ragiona sull’opportunità di avere una sede unica  per facilitare la vita di relazione e lo svolgimento delle attività, dall’altra si valuta il vantaggio di avere una presenza plurima sul territorio per creare un più esteso radicamento. E proprio per questo scopo avviene, in seguito, il trasferimento del circolo 2 da via Ferrucci alla zona di S. Pietro dove si ritiene che sia necessario costruire ascolto e vicinanza alle persone.
Il Partito si organizza al suo interno eleggendo un direttivo formato da più componenti dei tre circoli e i consiglieri comunali, con la funzione di intermediare fra Coordinamento cittadino e Direttivi di circolo,  per programmare e svolgere un piano condiviso di lavoro. Questo organismo in realtà non produce i risultati sperati a causa dei contrasti derivati tra le forti individualità al suo interno.
 Il coordinatore del circolo 2, Vito Speziale, che propende per una politica di pacifica condivisione, si dimette e il suo successore pro tempore Antonio Ferraro inasprisce ancor più lo scontro quando un acceso dibattito si apre sulla suddivisione della territorialità che il circolo 3 considera punto nodale. A suo giudizio è necessario dare un riequilibrio territoriale ai tre circoli affinché abbiano pari opportunità di successo politico. In sostanza questo problema, che suscita scontri i cui toni spesso sono inaccettabili, non si è risolto pur essendoci appellati alla segreteria provinciale.
 Intanto ha determinato una seria difficoltà di organizzazione interna e una dispersione notevole di tempo e di energie.
Tuttavia il percorso del Partito prosegue attraverso azioni mirate a far fronte all’ inettitudine dell’amministrazione Forte, con la consapevolezza che alla città non serve un partito che apre i suoi circoli solo per le scadenze elettorali o che pensi di crescere attraverso le ambizioni personali. Pertanto  Il Partito si adopera a realizzare un piano di lavoro, di iniziative e manifestazioni con chi vuole lavorare.
Sandro Bartolomeo e Luigi De Santis, soli consiglieri presenti alle riunioni del Partito,tengono testa, nei consigli comunali, all’irresponsabilità della politica di una giunta di destra del tutto assente davanti ai problemi della gente.
Eppure il Partito deve sopportare i ripetuti attacchi di un sindaco che, colpendo nel gruppo e insinuando azioni illegittime, intende costruire nella città un’ immagine fosca e discutibile della precedente amministrazione; vuole deviare l’attenzione dei cittadini dai reali problemi di Formia e prendere tempo.Sono i giorni in cui Formia è nel pieno caos di tutte le strade bloccate ed economicamente danneggiata durante la riparazione del ponte sulla via litoranea a causa di una politica disattenta e sorda ad ogni appello, che avrebbe dovuto provvedere, prima di  iniziare i lavori, a realizzare i possibili interventi  per migliorare la viabilità attraverso opportuni collegamenti già predisposti dall’amministrazione Bartolomeo.
Il Partito democratico risponde in modo determinato alle insinuazioni e presenta i suoi principi e i suoi valori anche con le conferenze sul tema “Sicurezza e legalità” perché nasca a Formia l’Osservatorio tecnico scientifico sulla sicurezza in difesa della legalità e per il recupero dell’economia e della democrazia.
In proposito si  svolge, nella festa di settembre 2010, l’incontro “Informazione e legalità” con Concita De Gregorio, Luca Landò, Lorenzo Diana.
Il Partito, in questi due anni, ha fatto ciò che le sue possibilità gli hanno permesso di  fare. Si è aperto alle altre forze di opposizione e, in più occasioni, ha operato con esse. E’ stato nelle piazze per impedire la vendita del Seven Up e dell’ex Colonia Di Donato; ha incontrato i cittadini di Gianola,di Castellone; ha ascoltato le loro preoccupazioni e le loro paure e perciò ha raccolto le firme per il referendum cittadino, alleandosi con le altre forze di sinistra.
 Ha fatto battaglia contro l’arroganza dell’amministrazione Forte  per la chiusura dei due teatri pubblici e delle sale comunali. Ha denunciato questo attacco alla democrazia perché nega alle scuole  e ai giovani importanti occasioni di crescere attraverso il teatro e perché M. Forte, imponendo una tariffa per usufruire degli spazi pubblici,  ostacola iniziative d’incontri culturali e politici in contrasto con la propria politica.
Il Partito democratico di Formia si è impegnato per i cittadini. Ha raccolto firme per la difesa dell’acqua pubblica assieme ad altri  partiti. Ha realizzato incontri e dibattiti perché sia garantito a tutti il diritto all’istruzione.
Ha dato il suo apporto al Coordinamento del Sud pontino lavorando su alcune delle principali  tematiche del nostro territorio. Ha raccolto firme che hanno permesso di ottenere la dichiarazione di Area sensibile del Golfo di Gaeta. Ha svolto un confronto di zona per  la riorganizzazione della rete ospedaliera del territorio e la realizzazione del nuovo ospedale del Golfo.
Alla politica dei tatticismi ha fatto prevalere quella della pratica di iniziative di senso, organizzando spesso anche incontri e conferenze su temi culturali e di attualità, che avessero il fine di sollecitare la partecipazione e la riflessione sui valori democratici.
Se si considera che in questi due anni il Partito è stato chiamato ripetutamente all’impegno delle elezioni ( delle primarie per eleggere il segretario nazionale e regionale, per il Consiglio provinciale, poi le tornate congressuali per l’elezione del nuovo segretario provinciale e i delegati dell’assemblea della federazione di Latina, dei coordinamenti dei circoli e dei relativi direttivi) possiamo affermare che il percorso è complessivamente positivo.
Molto c’è ancora da fare sulla realtà locale, considerate le gravi emergenze soprattutto nel campo delle politiche sociali e del lavoro in un periodo in cui è insostenibile il peso della crisi economica. E’ vero che l’intero pianeta sta vivendo i problemi derivati dal nefasto processo di una ottusa globalizzazione liberista, ma è la nostra nazione, in particolare, che vive le pesanti conseguenze dell’irresponsabilità di un governo di destra e di un Presidente del Consiglio corrotto e corruttore che agisce ai limiti della follia.
In una situazione divenuta insostenibile soprattutto per le nuove generazioni, che vivono oggi i disastrosi effetti del precariato e di una crescente disoccupazione, si nega ai giovani ogni progetto di futuro. I nostri figli sono sfiduciati, quelli disoccupati o inoccupati sono umiliati e offesi nella propria dignità. Il nostro Partito non può permettere che si dimentichi il valore del primo art. della Costituzione e che si calpestino le Istituzioni della nostra Nazione.
Auspico pertanto che il Partito Democratico si comporti come una grande famiglia in cui tutti siano impegnati a superare gli ostacoli e i contrasti interni per permettere ai propri figli di avanzare nel rispetto dei principi democratici. Per questo abbiamo messo alla base del nostro messaggio le parole: SALUTE LAVORO ISTRUZIONE.
Ada Filosa,
coordinatrice dei circoli del Pd

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