L'abbraccio tra Nonna Betta e il procuratore Grasso (foto Dario Parasmo) |
di Elisabetta Baldi Caponnetto
E’ stato così bello il primo Vertice del 1999 che era logico proseguirlo negli anni a venire. Si trattò di una novità fortemente voluta da Nonno Nino, ed era naturale che noi, suoi portavoce, continuassimo questa bella festa, quest’impegno di ritrovarci insieme e condividere le nostre idee. Il rinnovarla mi riempie di gioia e di commozione, anche perché trovo in tutti i relatori un pò di quello che ci ha tramandato il Nonno: la sua saggezza, la cultura, la pacatezza dei toni e la brevità degli interventi. Per questo è stata simpatica l’idea di introdurre un campanello per segnalare lo sforamento dei tempi di discussione, salvo deroghe, concesse a personalità come Piero Grasso. Ritrovo in lui l’erede del Nonno, colgo lo stesso movimento delle mani, la pacatezza dei toni. Mi ricorda il Nonno giovane. Mi commuove poi quando ogni volta ricorda l’episodio del buffetto che affettuosamente gli diede il Nonno, quando gli disse: “Fatti forza, ragazzo, vai avanti a schiena dritta e testa alta e segui soltanto la voce della tua coscienza”. E’ proprio bello che perpetui quegli insegnamenti.
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