domenica 26 dicembre 2010

Pietro Grasso: “E’ ora della rivolta morale dei cittadini”

L'intervento del procuratore Grasso nel corso del XIV Vertice Antimafia della fondazione Caponnetto

Di Giovanni Evangelista

Pietro Grasso, attuale procuratore nazionale antimafia, apre il suo intervento omaggiando il giudice Antonino Caponnetto e la forza che il “caro nonno Nino aveva sprigionato in me durante il maxiprocesso”. Rievoca con emozione il buffetto e l’incoraggiamento che ne segui: “Fatti forza, ragazzo, vai avanti a schiena dritta e testa alta e segui soltanto la voce della tua coscienza”. Parole che risuonano ancora oggi nell'animo di Grasso e che lo spingono a condurre con tenacia e rigore la lotta quotidiana contro le criminalità organizzate. Dopo questa sentita e doverosa introduzione il procuratore comincia col porre in evidenza un tema di grande attualità: il fenomeno mafioso come problema nazionale, esistente al nord come al sud, rievocando il titolo del 14° Vertice della Fondazione. Per questo motivo,afferma:  “Possibili soluzioni devono rientrare nel programma di ogni partito politico, affinché si concretizzi realmente la battaglia all'illegalità; e ciò deve avvenire ancor di più se si pensa che le mafie, non avendo ideologie definite, cercano di stringere accordi con il partito vincente di qualsiasi colore esso sia, mirando solo al raggiungimento dei propri obbiettivi”. Perciò, afferma Grasso, “non vi sarà mai progresso se continueranno a intrecciarsi rapporti tra l'imprenditoria e la politica. Al di la degli schieramenti istituzionali, infatti, sono i rapporti interpersonali che pilotano le decisioni più importanti, soprattutto nel mondo degli affari. Ed è proprio nel campo delle finanze e dell'economia che le organizzazioni malavitose cercano di infiltrarsi maggiormente”. La ‘mafia dei colletti bianchi’,quella di cui parla Grasso, “deve essere contrastata innanzi tutto combattendo l’indifferenza! Noi – continua Grasso - avremmo già le armi per farlo:dobbiamo partire infatti dalla costruzione di una classe politica più onesta, di una scuola più efficiente, di un università volta alla ricerca, fino all'eliminazione di qualsiasi traffico illecito”. Inoltre, entrando nel merito della discussione politica, difende fortemente l’autonomia del Pubblico Ministero, affermando che essa “non è un ‘privilegio’ di casta, ma bensì un privilegio per i cittadini. Infine, a coronare il suo intervento, il procuratore fa emergere la necessità di porre in essere la questione morale, “in quanto non basta legiferare, poiché le leggi possono essere disattese”. Grasso punta all'uomo perché, spiega, !può essere l'unico in grado di trovare i mezzi per far applicare correttamente le norme attraverso l'impegno quotidiano alla Legalità. “Deve, cioè, nascere in ognuno di noi una "rivolta morale" fondata sull'uso della parola,del dialogo e delle regole democratiche. Una rivolta che vada contro quelle istituzioni che mirano a negare ai cittadini libertà di pensiero e d'iniziativa, a difendere i propri infimi interessi, a favorire l'etica dell'Io a quella della solidarietà, di quelle istituzioni, insomma, che delle leggi hanno fatto arbitrio, e di quell'arbitrio hanno fatto leggi”. Adesso basta, incita Grasso, riprendendo le parole di Nonno Nino, “bisogna diffondere le nostre idee in ogni luogo per creare un domani di Legalità e di Giustizia nel quale ogni uomo possa camminare a testa alta!” conclude strappando l’applauso della sala.

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