lunedì 17 ottobre 2011

Le mani delle mafie sulla Capitale, l'intervento di Antonio Turri

"Il sequestro di oggi dell'edificio ospitante il Teatro Ghione a Roma, cosi come quello di un albergo in provincia di  Frosinone e di numerose società  aventi sede nella Capitale, rappresentano la faccia economica della Quinta Mafia. E' l'ennesima  dimostrazione di come le mafie abbiano da anni deciso di investire i  loro ingenti capitali a Roma e nel Lazio. Oramai si consolida la  diversità nel modus operandi delle mafie nella loro azione di  riciclaggio sicuramente rappresentata dal coinvolgimento di imprenditori laziali che sono stati contaminati da organizzazioni  criminali che sembrano sempre più spesso collaborare con pezzi  dell'economia, della politica e della criminalità  autoctona laziale per  le loro attività delinquenziali. Per questo motivo da tempo come Libera, visto lo spessore criminale rappresentato dai personaggi rimasti  coinvolti, riteniamo che  si stia formando una mafia locale, da  contaminazione,che abbiamo definito quinta mafia, composta da elementi  delle mafie d'importazioni, elementi collaboranti della criminalità  autoctona e pezzi dell'economia e della politica della regione Lazio". In una nota Antonio Turri, responsabile Libera Lazio commenta l'ultimo  sequestro operato dalla Dia che ha coinvolto numerosi beni nella  Capitale. Del resto alcuni numeri sono evidenti: in un solo anno, dal luglio 2010 al luglio 2011, sono stati sequestrati e confiscati beni di  mafiosi per oltre 330 milioni di euro, mentre secondo l'ultimo report  dell' Ufficio d'Informazione Finanziaria della Banca d'Italia nei primi  sei mesi del 2011  sono state raccolte solo a Roma notizie su 2473 operazioni sospette di riciclaggio. Il 26 ottobre presso la Facoltà  di  Giurisprudenza, Università  La Sapienza Libera promuove una giornata di  analisi, studio e proposta sulle infiltrazione e radicamento delle  mafie nel Lazio con la partecipazione di magistrati, rappresentanti  delle Forze dell'Ordine, delle Istituzioni.

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